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Calvino sulla Colonna
Immaginatevi Italo Calvino con Salvatore Settis in cima alle impalcature della Colonna di Traiano allora in restauro. Lo scrittore non può non cedere alla tentazione di scorrere le gesta dell’imperatore – rappresentato per sessanta volte – come un lungo infinito fumetto. Una specie di nastro che scorre e dipana le vicende dell’imperatore, a strisce. Era il 1981. Era un articolo per “la Repubblica” (ma io lo rileggo in quel piccolo compendio di colte curiosità raccontate con arte semplice che è “Collezione di sabbia”).
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Io, Termini
Io, quando partivo, anni fa, da qui partivo. E quando arrivavo qui arrivavo. La misura di ogni andare e tornare questa era. Una figura geometrica. Una cornice. Un bordo bold che incorniciava una vita. La Stazione Termini si annunciava in una mostra di tableaux vivants. Una carrellata di facce, un mazzo di carte – tarocchi che predivano il passato – dal dimesso al distinto saltando povertà e disagi. Che non ero abituato a vedere. Che non erano abituati a mostrarsi. Affinché quel pacchetto avesse regolarità c’era bisogno di una cornice e la cornice era la panchina. Tutto intorno alla quale pendevano i carrelli dei facchini in una livrea semplice. I…
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La Szymborska a Villa Borghese
Pensieri scritti sotto la neve. Un omaggio a Villa Borghese e a Wislawa Szymborska scritto nel giorno della sua morte.
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Al cinema Farnese tra pegni e movida
Rifugiarsi in una sala con galleria. Quella del Cinema Farnese a Campo de' Fiori.
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Erba e città, una gita a Cinquina
“Là dove c’era l’erba ora c’è una città” sempre lì dove c’era “gente tranquilla che lavorava”. Non siamo nella via Gluck di Celentano (arcinoto brano scritto dal Molleggiato con Miki Del Prete e Luciano Beretta del Clan nel 1966, antesignano dell’ecologia italica) ma nella attuale (borgata) Cinquina.
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Una danese in via del Progresso
“La fontana di via del Progresso fu costruita nel/ secondo periodo di Giacomo della Porta nel/ 1591./ Via del Progresso collega santa Maria del/ Pianto con il Lungotevere dei Cenci./ Io siedo sui gradini di Santa Maria del Pianto./ È l’unico posto dove si può sedere”.