recensioni

La cantina

La cantina di Mauro Fabi per i tipi di Avagliano editore: giallo e atmosfera.

La cantina è un titolo bernhardiano eppure l’atmosfera è kafkiana e il plot, lo sviluppo, la trama, la citazione di genere fa tornare in mente Friedrich Dürrenmatt. Come la giri la giri siamo in mitteleuropa, insomma.

Il plot. Un uomo scende in cantina per recuperare il canotto del figlio di sei anni; vuole trascorrere una tranquilla domenica al mare con la sua famiglia. Ma scompare. Il commissario Raimondi indaga sulla scomparsa. Cerca di scavare nella vita di un uomo beneficiato da una bella moglie e un figlio piccolo. Perché ha deciso di farsi inghiottire dai cunicoli sotterranei in cui si diramano le cantine condominiali? La risposta è anche negli scatoloni che immagazzinano la sua vita. Il commissario per l’impegno d’indagine salta un viaggio in Sardegna e mette in crisi il rapporto con Dora, la sua amante.

E giù nella cantina in un’ispezione maniacale che suona quasi psicologica per quanto è carica di implicazioni inconsce. Nel frattempo Raimondi ha le sue terribili emicranie notturne come se fosse anche questa una doppiezza della sua ricerca di pace, di sistematizzazione del vago e dell’assurdo.

Malinconia e sensualità popolano questo romanzo che ha tinte “depressive” (nel senso letterale) muovendosi in una bipolarità di cupezza e mania. Pieghe di un mistero, restituito da una Roma anni 70 in cui è bello ritrovarsi nel vintage di immagini di una pellicola muta virate all’ocra della consunzione. Il resto è sospensione: iniziale e finale. Senza che questo renda la conclusione aperta un diversivo. Tutt’altro.

Mauro Fabi, giornalista, scrittore, è direttore del magazine culturale Via Po del quotidiano nazionale Conquiste del Lavoro. Ha esordito con La meta di Luan (Mursia, 2000, Finalista Premio letterario Feronia città di Fiano 2001) a cui è seguito Il pontile (Nottetempo, 2006). All’attività di romanziere unisce quella di poeta con le raccolte Il motore di vetro (Palomar, 2004) e Fiori in pericolo (Avagliano, 2007, finalista Premio Baghetta 2007) con traduzioni e pubblicazioni di alcuni suoi versi in francese.