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Lubiana

Una mappa di Lubiana tratta (e un estratto tratto) dal viaggio di Giuseppe A. Samonà, La frontiera spaesata. Un viaggio alle porte dei Balcani (exorma).

Comunque, devi solo avanzare lungo una delle due sponde del fiume. Comincia ad esempio – è più o meno là che sbucherai se provieni direttamente da un albergo in zona stazione degli autobus – dal Tromostovje, il Triplice ponte, traversalo, e tranquillamente segui l’acqua che scorre tranquilla: a sinistra, ti accompagna il formicolio assolato dei locali, dei caffè, dei ristoranti e subito dietro la città antica, a destra oltre il fiume intravedi l’altra città, meno o diversamente antica…

Perché poi in realtà le architetture si mescolano, trovi un palazzo medievale non lontano da una casetta liberty, o qualche remota pietra romana, o un improvviso squarcio di realismo socialista, o persino – laggiù, vedi? – un
castello, e altro ancora – mentre, costanti, improvvise, profumate zolle di verde, alberi, ti vengono addosso.

E passeggiando avanti e indietro al bordo dell’acqua, lungo e poi contro corrente, traversando e ritraversando i ponti, sfiorando facciate di varie epoche, e vari colori (il rosso e il giallo chiaro quelli che più si stampano nella memoria) sembra a tratti di essere a Praga, a Vienna, persino a Parigi, o a Amsterdam – l’acqua, le biciclette… – e a Trieste, anche, da cui
però ci si sente lontani anni luce, un assurdo sospetto di Oriente, un misterioso richiamo di foresta come se ti aspettasse tutto intorno.

La bella prossimità di Pirano e cittadine limitrofe è sfumata: qualcosa – ma cosa? – ti succhia lontano… Forse a niente somiglia Lubiana, che ha come trasformato tutto quel che ha ricevuto da quelle città, a te familiari.

E se fosse il contrario? Se fosse Lubiana ad aver dato a quelle città… Anche sembra, forse per via del sole cocente, dell’azzurro incantato del cielo, di esser caduti dentro una bomboniera, di spostarsi all’interno di un fazzoletto ricamato (Lubiana del resto è talmente piccola che potresti mettertela
in tasca…).

Una cartolina. Non tuttavia in senso negativo: è una cartolina infatti da cui non vorresti più uscire, come se fossi in un film di Lubitsch.
Era mattino, ora è sera, Lubiana, giorno uno.

Lubiana in wikipedia.