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Calandrone. “Non chiudete gli occhi, non chiudete le mani”

Maria Grazia Calandrone invita: “non chiudete gli occhi, non chiudete le mani”. Mentre per il Baobab e i transitanti della Stazione Tiburtina non c’è ancora soluzione, un altro appello rivolto a sindaca e assessora del Comune di Roma.





Gentile Sindaca Virginia Raggi e gentile Assessora Laura Baldassarre,

è impossibile che voi non comprendiate e non vi sentiate toccate dall’emergenza nella quale si trovano ragazzi, uomini e donne che cercano semplicemente di vivere. Nessuno di noi può chiudere gli occhi.

Roma non può e non deve rispondere lasciando questi esseri umani in pericolo in mezzo alla strada, addirittura continuando a sgomberare le tendopoli che faticosamente e grazie alla generosità individuale dei cittadini ogni volta vengono ricostruite.

Vi chiediamo, a nome del diritto naturale dell’umanità, di individuare e concedere al più presto uno spazio sicuro per i migranti transitanti, perché trovino almeno un momento di riposo presso di noi, nel loro durissimo viaggio verso la pace.

Sono sopravvissuti a orrori e perdite che immaginiamo a stento. Hanno paura, sono soli. Cercano altrove la vita alla quale hanno diritto, perché il loro paese non gliela concede. Non hanno colpa, sono costretti a chiedere.

E, per questo piccolo tratto di strada, sono consegnati alle vostre mani.

Non chiudete gli occhi, non chiudete le mani. Fate che ricordino la nostra città come un luogo che li ha accolti e compresi. Una sosta, un momento di respiro.

Grazie,

Maria Grazia Calandrone