flรขnerie e viaggetti

Roma, via Po

Un suonatore di strada da via Po in poi, un altro estratto dal Catalogo di Giuseppe Dolce (in foto).



ROMA โ€“ AUTOBUS 92 โ€“ MARZO 2005
di Giuseppe Dolce

Il ragazzo sale sullโ€™autobus a via Po. Si appoggia con la
schiena a un sostegno verticale e dice: โ€œBuongiorno a tutti. Un
poโ€™ di musica.โ€ Allunga le vocali e modula i suoni con grande
dolcezza. Purtroppo stona e suona la chitarra con una tessera
telefonica piegata, invece che con il plettro. Canta due canzoni
romene molto male, poi attacca Il blu dipinto di blu e anche
Quando, quando, quando. Non si avverte nessuna differenza,
sembra sempre la stessa canzone incomprensibile, un lamento
sommesso senza melodia. Gli accordi perรฒ sono belli. Suona con
una certa raffinatezza, nonostante la chitarra non sia accordata.
Passa a chiedere soldi, ma nessuno glieli dร . Quando dice
โ€œGrazieโ€, la sua voce finalmente assume di nuovo un tono
musicale. Scende sorridendo.

Le canzoni di aka Giuseppe Dolce, cantautore romano, sono ispirate a quello che succede nella vita, a Paolo Conte, a Tom Waits, a Enzo Jannacci, alle canzoni italiane dimenticate, ai blues indimenticabili e alle melodie nascoste tra le corde della chitarra.