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    Una pagnottella verso Termini

    รˆ seduta davanti. Siamo su un treno che porta a Roma Termini da Ciampino dove sale. Con studiata tempistica mangia una pagnottella – piรน larga di un panino – nel tempo esatto in cui il convoglio fa ingresso nell’ultima stazione. I morsi sono lenti, come se calcolassero le distanze. Ogni tanto l’indice spinge il prosciutto cotto, che straborda, nella bocca. Tutto il corpo sembra concentrato in questa unica azione. Mangiare la pagnottella per arrivare a destinazione. Il tutto in un tempo definito. Sembra straniera, le unghie sono grigie gonfie come le mani, che sembrano da lavoratrice domestica.

  • poesie

    Oliver Scharpf

    La poesia pare male sulla carta. Pare male pure sul web. La poesia pare male sempre. A noi no. A noi pare bene. Specie quando ha la veritร  a volte svagata e sorniona, altre volte allegra e irriverente o malinconicamente pensosa dei versi del canzoniere di Oliver Scharpf. Svizzero con trascorsi romani e versi conseguenti. Da vicolo delle Grotte e Campo de’ Fiori (“Uppercuts” 1, n.26), via della Consolazione (n.31), “dalle parti della stazione termini” (n.31), Castel Sant’Angelo (n.34). Fino ai versi che citiamo e della cui concessione lo ringraziamo.