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L’ebraico e le persone felici
Abbiamo intitolato “L’ebraico e le persone felici” un estratto che pubblichiamo da “Il primo giorno di scuola” di Nadia Terranova, un racconto tratto dall’antologia “Roma d’autore” (Morellini editore). Al fianco dell’autrice messinese, nella carrellata di short stories quelle di: Paolo Di Paolo, Gariella Kuruvilla, Christian Raimo, Igiaba Sciego.
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Five to one, Rome
Certe volte la domenica mi piace attraversare Roma in bici e fare foto. Certe volte le foto mi piace farle con una Polaroid Land Camera 320. Questa è una domenica in cinque tappe. Five to one, Rome.
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Lillo, da San Lorenzo a Termini
“Lillo è convinto che la strada che va da San Lorenzo alla Stazione Termini sia una delle più belle che si possano percorrere a piedi” è l’incipit di “Lillo il conquistatore”, un racconto che sembra seguire la misura del decennio.
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Correre all’alba a Villa Torlonia
Un manipolo di podisti si aggira alle prime luci della Nomentana nella vecchia villa del Duce. Silenziosi. Concentrati. Allungano lungo i vialetti di Villa Torlonia. Murakami Haruki in “Hashiru koto ni tsuite kataru ni boku no kataru koto” (ma sì, facciomola semplice: “L’arte di correre”, Einaudi) li avrebbe definiti in meditazione costante. Chissà quali sono i loro mantra, ci chiediamo, se, come scrive Murakami, ognuno per arrivare alla fine della maratona ne deve avere uno (anche alla fine della giornata, sia chiaro). Citiamo dall’autore giapponese e dal suo libro autobiografico: “Tra i concorrenti ce n’era uno che per tutta la corsa, dall’inizio alla fine, rimuginava su un motto appreso dal…
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Taxi, taxi!
Lo sapete quali sono i taxi sicuri a Roma? Nel traffico caotico del racconto on the road dell’esordiente Luigi Cecchi “Nascita di un edificio” (tratto dalla raccolta “Il karma del pinolo” in uscita per i tipi Del Vecchio, che ringraziamo per l’anticipazione), il traffico la fa però da padrone e servono un bel po’ di imprecazioni per esorcizzarlo. Prima di licenziarvelo vi facciamo un po’ chiarezza sul mezzo bianco e a tassametro.
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Titina Maselli
Sabina de Gregori racconta, in un libro Castelvecchi (“Titina Maselli. Autoritratto involontario di una grande artista”), la Roma di Titina Maselli (la pittrice non abbastanza (ri)conosciuta, sorella del regista Citto) a dieci anni dalla scomparsa. Con l’estratto dal libro le dedichiamo un finestra. Da essa guardiamo la Roma della sua infanzia e delle sue prime tele. E’ la Roma di via Sardegna dove vive (in una casa frequentata dalla grande Capitale intellettuale del tempo).