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Domenica (di Sebastiano Gatto)

Questa poesia è tratta dal libro di Sebastiano Gatto “strada lavoro” una delle prime tre uscite della bella casa editrice trevigiana Nervi.





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Domenica
di Sebastiano Gatto

Quando già un’ora di radio è passata
e assieme al caffè la rassegna
stampa va a terminare,
senti i primi suoi movimenti:
da come si districa dal lenzuolo,
dalla stanza in cui ripara per prima
intuisci quanto male starà.
Scorgerai dei suoi occhi
quello che più l’ansiolitico ha spento,
la duloxetina riacceso,
stabilizzato in fine
lo stabilizzatore dell’umore:
reazioni da piccolo chimico
dosate con resa maestria.
In ogni sua vena come nei versi
dell’eteronimo de Campos
ovunque si insinua stanchezza;
nessun sentimento, lavoro o esterno
intervento che sgrumi
l’impasto o sgrani il rosario delle ore.
Esausto persino il timore
di non trovarvi mai
lì dove giornalmente vi mancate:
terminerà quando avrete imparato
non come litoti a guardarvi,
ma a ruminare con calma bovina
le vostre affermative amarezze.

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