poesie

Ninfale

“Ninfale” di Claudio Damiani, un atto (unico) d’amore per il genere e per la Natura. Ve ne proponiamo l’ingresso.







CLAUDIO DAMIANI
NINFALE – atto unico

Personaggi:

SILVIA (ninfa-albero)
NERINA (ninfa-albero)
FILLI (ninfa-albero)
AMINTA (pastore)
DAFNI (pastore)
Voci fuori campo

(In un bosco di querce due ninfe dialogano)

SILVIA … Sì, vorrei andare a vedere cosa c’è a dieci passi da me, scendere giù la collina, vedere i fiumi, il mare…

NERINA Dove hai sentito parlare di queste cose?

SILVIA C’è un fanciullo che si siede sempre ai miei piedi, si siede e canta, ha una voce bellissima. La sua musica penetra la mia corteccia…

NERINA Ma quello col flauto?

SILVIA Sì.

NERINA Che dolcissime note! anche a me piace sentirlo. Non smetterei mai di ascoltarlo. Mi dimentico della luce, mi dimentico dell’aria quando lo sento! Quelle note sono unite tra loro in rapporti così strani, numeri che mi meravigliano. Ma cosa sono i fiumi?




SILVIA Anch’io sentivo le note, ma poi sentendolo molte volte ho cominciato a capire, anche, le parole. Cioè piano piano ho intuito che oltre ai suoni c’erano anche dei significati, cioè si faceva riferimento a qualcosa che noi non vediamo, e che c’è, però.

NERINA I fiumi?

SILVIA I fiumi hanno a che fare con l’acqua, sono dei passaggi d’acqua.

NERINA Come quelli che sentiamo nella terra con le radici?

SILVIA Sì più grandi però, immaginali molto più grandi.

NERINA Ma come hai fatto a capirlo?

SILVIA T’ho detto… piano piano, ascoltando attentamente, confrontando ecc. Perché lui, cantando, parla delle cose che vede, fiumi, mare, monti, stelle, sole, notte, luna….

NERINA Ho capito?

SILVIA Che sono cose, poi, che noi pure conosciamo, solo che lui le vede diversamente. Ad esempio l’acqua noi la sentiamo scendere sopra di noi o nella terra raggiungere le nostre radici, lui l’ha vista in grande quantità stare come un cielo, come una terra immensa che posa. E questo lui lo chiama: mare.

NERINA E il sole?




SILVIA Sai quella forza che ci abbraccia e poi cresce cresce e poi diminuisce diminuisce fino a restare zitta, poi dopo si risveglia e ci riabbraccia e così di seguito all’infinito per sempre. E’ quella.

NERINA E le stelle?

SILVIA Quando il sole sta zitto, ti ricordi come quei pizzichi che sentiamo in testa, piccoli piccoli e sono tantissimi come un formicolio…?

NERINA Ma perché lui viene sempre da te, e mai da me?

SILVIA Non lo so, sarà la posizione… lui non viene quando piove, e ad esempio, anche, ho notato, che ogni volta che viene, il sole è molto forte, che quasi mi dà fastidio anche a me sulle foglie, e ho pensato che forse si mette sotto di me proprio per ripararsi dal sole, perchè io gli faccio da scudo, in qualche modo.

NERINA Beh, potrebbe mettersi anche sotto di me, però, un po’!




È nato nel 1957 a San Giovanni Rotondo. Vive a Rignano Flaminio, nei pressi di Roma. Tra le sue raccolte poetiche ricordiamo "Fraturno" (Abete, 1987) e "Attorno al fuoco" (Avagliano, 2006, Premio Mario Luzi, finalista Premio Viareggio). Per Fazi Editore ha pubblicato "La miniera" (1997, Premio Metauro), "Eroi" (2000, Premio Montale), "Poesie", "Il fico sulla fortezza" (2012, Premio Camaiore, Premio Brancati) e "Cieli celesti" (2016).