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Via Margutta 51
Un racconto di Cetta Petrollo su via Margutta negli anni Settanta da un numero di qualche tempo fa de l’immaginazione (il 304).
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Fondali, prima e dopo
Fondali, prima e dopo. Prima o dopo.
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Olšany, Praga
Olšany, Praga. Un estratto da Scusate la polvere. Cimiteri, sospiri e piccoli miracoli (Bottega Errante) di Paolo Patui. Fa ancora freddo. E dentro al cimitero immenso, enorme, la neve scricchiola sotto i piedi e accarezza le lapidi, le tombe, le guglie alte o basse e comunque infinite per foggia, stile e moda. Un odore di muschio umido penetra fino alle ossa, mentre, fermo in un attimo di assoluta sospensione, mi pare di percepire una sorta di esile sospiro che dalla terra sale fino alle cime degli alberi. Perché qui a Olšany non sai bene se sei dentro a una foresta abitata o a una cittadella che si è insediata all’interno…
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La Capria, a voce
Sull’ultimo numero de “l’immaginazione” (il 315) c’è un “A Raffaele La Capria” a cura di Anna Grazia D’Oria che merita la lettura. (Ringraziamo l’editore Manni per la concessione del testo e dell’immagine inclusa nella rivista). (…) Gli chiedo come passa le giornate. “Non esco più, ma ho la terrazza con le piante che curava Ilaria. Ora se ne occupano altri. Le piante indicano la bellezza di esistere, sono vive, sono segno di un mondo parallelo che ci accompagna, con gli uccellini che si posano sui rami e i gabbiani che si fermano sui mattoni e mi guardano, gridano con la voce stridula e volano via. Mi piace osservarli. Vedo dalla…
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Dresda dopo l’89
Nati dopo l’89 è la mostra di Matteo Tacconi, giornalista, e Ignacio María Coccia, fotografo (sua la foto del pannello) in programmazione al Goethe di Roma. La mostra è un viaggio alla ricerca della generazione post-Muro di Berlino, in Italia e Germania. Venti giovani europei nati dopo quella data si raccontano. Il fotografo Ignacio María Coccia e il giornalista Matteo Tacconi li hanno incontrati in quattro città simbolo. Dresda, nella ex RDT ancora avvolta da una certa mentalità dell’est, Bonn nell’ovest, l’ex capitale della Germania occidentale. E, in Italia, Trieste città di frontiera, multiculturale, e Bari. La mostra è accompagnata da un audiodocumentario di Tacconi corredato da foto di Coccia.…
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Per favore, non scivolate sui pregiudizi!
Giornata della memoria non deve significare solo ricordare all’indietro ma ricordare in avanti. Significa credere che non serva solo la memoria in quanto baluardo finito in sé di brutti ricordi. Memoria deve essere un continuo rimbalzo di attenzioni a quello che oggi, non sembra ma, è simile a quella bruttezza. Simile vuol dire che non ha la stessa carica di effetti ma potrebbe averla. Continuando quella bruttezza, insistendola, organizzandola. Il rischio è che un giorno tutta questa leggerezza della bruttezza possa trovare qualcuno che la organizza e che si prende il merito definitivo di trasformarla in un razzismo organizzato. tanto vale pensarci prima. Attenti alle parole, consapevoli, se pure non…