poesie

Soli e pensosi

Soli e pensosi, poesia Giuseppe Dolce e fotografia di Vincenzo Gentile.

Soli e pensosi

Camminiamo velati, travisati
girando gli occhi per fuggire intenti
lโ€™alito forse infetto del vicino,
lo sguardo impaurito e incattivito.
Soli e pensosi di pensieri lievi
(la fila รจ lunga, troveremo il pane?)
restiamo a un metro di distanza o due,
temendo i sentimenti quanto i virus.
Poi tornati al sicuro dentro casa
(come ricchi che passano dal SUV
al garage, alla villa allarmata,
anche campando con i buoni pasto),
facciamo gran ricerche nella rete,
sperando disperati in un lavoro.
E il primo risultato che il motore
di ricerca ci dร , qualunque sia
lโ€™oggetto, รจ una pubblicitร 
che dice: un miliardario vuol far ricchi
gli italiani. Che, soppesando bene,
รจ una notizia falsa tra le false,
perchรฉ ciascuno pensa ai fatti propri
e i miliardari piรน di ogni altro:
ce lโ€™ha insegnato la fila, la strada.
Ma la fiaba del Ricco Cuore dโ€™Oro
(cโ€™era una volta, miei piccini cari)
รจ immortale come lโ€™aviditร .

Giuseppe Dolce 13/04/2020
fotografia Vincenzo Gentile




Le canzoni di aka Giuseppe Dolce, cantautore romano, sono ispirate a quello che succede nella vita, a Paolo Conte, a Tom Waits, a Enzo Jannacci, alle canzoni italiane dimenticate, ai blues indimenticabili e alle melodie nascoste tra le corde della chitarra.