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Un ineludibile fatto statistico
Approfittiamo della bellezza del palazzo dell’ISTAT – l’Istituto Nazionale di Statistica – di via Balbo per anticiparvi un estratto dal romanzo per racconti “Italia” di Fabio Massimo Franceschelli in uscita (il 5 maggio) per la Del Vecchio. In un caso come nell’altro, è il caso di dire che “la statistica governa la vita della gente”.
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Glicine
Roma e il glicine: una piccola galleria fotografica. Da quando vivo a Roma (ed ho sempre vissuto in centro) non mi è mai mancata la natura. Sarà perché i parchi sono tanti o perché l’erba (‘l’erbaccia’) cresce rigogliosa e indisturbata ai piedi delle mura aureliane o nel dissesto dei marciapiedi. O sarà perché l’odore della primavera ti entra all’improvviso nelle narici sfidando lo smog. E alzi gli occhi e sulla tua testa pende una pioggia di fiori. I fiori che penzolano dalle mura circondanti i villini romani sono di diversa foggia e odore ma in questo post fotografico vorrei ricordare un fiore il cui nome è anche un colore. È…
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La guerra di indipendenza di Roma Nord
Anticipiamo un estratto del libro di Claudio Delicato “La guerra di indipendenza di Roma Nord” (in uscita per Mondadori). Più che un libro una macchinazione mediatica e narrativa. Buona lettura e buon divertimento.
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Cullami Lucio Sestio
La metro A la culla, il giovane fidanzatino con la guida della città la sorregge. Il sonno è quello dei bambini. Abbandonato, con il collo piegato, secondo la legge della gravità. Nella faccia del ragazzo è dipinto il terrore. Forse della fermata giusta a cui scendere, forse dei pickpockets tanto paventati dagli adesivi e dai cartoon del circuito chiuso lassù in alto. Salgono ad Anagnina, a Lucio Sestio il crollo e poi fino a Termini e forse oltre.
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La decinematografizzazione capitale
Il progetto portoghese ±MAISMENOS± nell’ambito di Forgotten Project ha effettuato nelle giornate del 19, 20 e 21 febbraio una installazione su tre cinema romani (Metropolitan, Sala Troisi e Pasquino). Le foto sono di Paolo Darra.
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Dentro il colonnato
La scritta dietro dice Roma, una parola che non si capisce, 1951. Ognuno guarda in una direzione diversa. Forse il fulcro sta non nell’obbiettivo ma in un gruppo di persone tra cui qualcuno che tiene in mano la macchina e scatta. Ognuno parla o scherza con qualcun’altro. Tre hanno il cappotto – dunque è freddo, uno forse lo ha affidato a qualcuno nel gruppo dietro la macchina. Il colonnato di San Pietro contiene tutto come una parentesi tonda e la fontana zampilla. Il mondo degli anni 50 svela il proprio serioso fascino glamour in paletot doppio petto e cinte. Posare per la foto è un atto squisitamente pittorico che non…