flânerie e viaggetti
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SPQR ovvero il brand dei mercati
SPQR è il brand dei mercati. Gli interventi dell’artista portoghese Daniel Eime all’interno del Forgotten Project sui mercati rionali romani in abbandono accende una luce sul futuro di questi luoghi carichi di storia e poesia. Gli ultimi dati parlano di 132 mercati rionali, di cui 30 su area propria (coperti), 38 plateatici e 64 in sede impropria su strada. Stiamo parlando dei mercati comunali, della loro storia di transazioni alimentari sotto lo scudo SPQR ora in disargine. Le foto sono di Paolo Darra. Nei mercati coperti, in particolare, 236 box risultano non assegnati su un totale di 418 disponibili. A Roma negli ultimi anni sono stati fatti sforzi notevoli da…
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Villa Gentili Dominici
Villa Gentili Dominici a San Lorenzo. Con questo estratto da “San Lorenzo. Luoghi, Storia e Memorie. Segreti, tesori, racconti e immagini dello storico quartiere romano” a cura di Rosella De Salvia e Rolando Galluzzi, edito da Ponte Sisto ricordiamo uno dei luoghi più nascosti di Roma anche se transitato tante volte.
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Caccia al Bioparco (senza navigatore satellitare)
Questo racconto è uscito sulle pagine romane de “l’Unità” il 19 febbraio 2006 con il titolo “Perdersi a Roma inseguendo il Bioparco. Un racconto che parte da via Casilina e segue le tante indicazioni, ma dell’ex giardino zoologico nessuna traccia”. Lo ripubblico così come uscì allora.
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C’è chi scende e chi sale
Il bel libro di Alessandro Mauro “SE ROMA È FATTA A SCALE. Stanno alle strade come traverse però fatte di gradini” delle edizioni Exorma vale più di un estratto: vale la lettura che consigliamo. Non tanto per l’idea in sé quanto per la bella realizzazione narrativa che non tradisce mai il bozzetto o la sciatteria della forzatura attorno allo spunto di partenza che è quello di eternare i tanti percorsi ascendenti e discendenti della Roma fatta a gradini. Ne abbiamo selezionati per voi tre dei settantasei scritti in una prosa poetica efficace.
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Roma, via Po
Un suonatore di strada da via Po in poi, un altro estratto dal Catalogo di Giuseppe Dolce (in foto).
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A Villa Massimo
Una passeggiata in quella che era e, si spera, sarà ancora Villa Massimo così come l’abbiamo conosciuta.