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    Semaforo assistito

    Sembra un’installazione. Forse รจ solo uno scherzo, una candid camera da passanti. Che dura qualche giorno. Lo schermo passa da questa posizione all’imbocco delle strisce per l’attraversamento pedonale. Forse รจ un gioco di ruolo e ognuno fa la sua mossa. Poi ritorna da dove era venuto.

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    Una pagnottella verso Termini

    รˆ seduta davanti. Siamo su un treno che porta a Roma Termini da Ciampino dove sale. Con studiata tempistica mangia una pagnottella – piรน larga di un panino – nel tempo esatto in cui il convoglio fa ingresso nell’ultima stazione. I morsi sono lenti, come se calcolassero le distanze. Ogni tanto l’indice spinge il prosciutto cotto, che straborda, nella bocca. Tutto il corpo sembra concentrato in questa unica azione. Mangiare la pagnottella per arrivare a destinazione. Il tutto in un tempo definito. Sembra straniera, le unghie sono grigie gonfie come le mani, che sembrano da lavoratrice domestica.

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    Nessuno a Nessuno

    Nessuno a Nessuno scrive. La barba e i capelli lunghi piรน di un metro, disegna strane crittografie su fogli A4 piegati per lungo. Simboli sempre uguali, ripetuti. Quasi gli stessi, di foglio in foglio. Piccoli anelli nella prima metร , il resto รจ carta bianca forse lasciata alle risposte. Li infila sotto le vetrate sporche di un negozio abbandonato e sfitto in pieno centro storico, quasi fossero lettere, cedole, partiture che nessuno leggerร . Il pavimento dell’esercizio fallito si รจ fatto bianco e di cerchietti in penna biro. Passati da un carrello della spesa ingombro di sporte lorde al vuoto indefinito di uno spazio in nessuna locazione.

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    Cullami Lucio Sestio

    La metro A la culla, il giovane fidanzatino con la guida della cittร  la sorregge. Il sonno รจ quello dei bambini. Abbandonato, con il collo piegato, secondo la legge della gravitร . Nella faccia del ragazzo รจ dipinto il terrore. Forse della fermata giusta a cui scendere, forse dei pickpockets tanto paventati dagli adesivi e dai cartoon del circuito chiuso lassรน in alto. Salgono ad Anagnina, a Lucio Sestio il crollo e poi fino a Termini e forse oltre.