Stazione di Posta – Testaccio
Testaccio, Stazione di Posta, Mattatoio. Aperitivo di un giorno feriale.
Se sto con la testa in alto non vuol dire mica che mi stia annoiando.
Se guardo un po’ qui e un po’ lì non vuol dire che la compagnia mi abbia stancata.
Se mi incuriosisco alle vicende degli altri tavoli non è perché al mio non sieda uno o una che reputi non degno o degna di attenzione e rispetto.
Né che il pane (credo sia sempre del Forno Roscioli) sia cattivo.
Né il vino sgradevole.
E, se pure è vero, che mentre gli altri cenano noi ancora facciamo un aperitivo che dovrà bastarci per la cena – ma così è andata – siamo contente.
Il piattino dell’aperitivo caldo, in particolare, è raffinato e gustoso. Buono il rigatone ripieno e ancora una volta il pane eccelle. Mi diverte anche la piccola acqua che ci è stata portata, mi ricorda una – versione da litro – che un’amica mi portò da Marseille anni fa.
Eppure, nonostante questo ci sono delle sere che nascono e poi rotolano storte. Io mi dico che è proprio una di quelle sere in cui dovresti essere sola. L’amica che sta con te, una compagna silenziosa. Il ragazzo, uno che sa che la serata può essere bella anche a volume zero.
Non una sera in cui non saresti dovuta uscire. Una in cui era meglio che non ci fosse nessuna con te. Un buon calice di pinot – nessuno che ti guardi stupito – e poi a casa. Felice. Sotto la tua copertina, dopo due righe de “Il cardellino” (tipo queste: “Il cuore non si sceglie. Non possiamo obbligarci a desiderare ciò che è bene per noi o per gli altri. Non siamo noi a determinare il tipo di persone che siamo”) oppure un video di una canzone che avevi dimenticata. Magari questa, di Nina Simone…
Si spegne la luce ed è già domani.
Stazione di Posta – Largo Dino Frisullo, 00153 Roma tel. 06 574 3548