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Titina Maselli
Sabina de Gregori racconta, in un libro Castelvecchi (“Titina Maselli. Autoritratto involontario di una grande artista”), la Roma di Titina Maselli (la pittrice non abbastanza (ri)conosciuta, sorella del regista Citto) a dieci anni dalla scomparsa. Con l’estratto dal libro le dedichiamo un finestra. Da essa guardiamo la Roma della sua infanzia e delle sue prime tele. E’ la Roma di via Sardegna dove vive (in una casa frequentata dalla grande Capitale intellettuale del tempo).
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Venti minuti ad arrivare al Policlinico
Pubblichiamo qui un estratto da “I reni di Mick Jagger” (Fazi) felice esordio di Rocco Fortunato che riesce in questi giorni.
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Sabato mattina al mercato (piazza Vittorio)
Il primo degli effetti stranianti è che il mercato di piazza Vittorio non è a piazza Vittorio o non proprio. Il nostro sabato lo passiamo con voi in mezzo ai suoi banchi. In una teoria degli ex. Tra mani, colori, verdure esotiche accatastate e più pesci di quelli che potresti trovare in una delle tante spiagge della ormai passata estate, per trovare economia famigliare e culti cinesi. L’ex mercato di piazza Vittorio ora ospite della ex-caserma Sani (una vera e propria teoria dell’ex) compresa tra via Principe Amedeo, via Lamarmora, via Mamiani e via Turati vi aspetta anche di sabato per scoprire che Roma è davvero una città multietnica.
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Il lato selvatico di Roma
Conoscete il lato selvatico di Roma? No? Beh allora scopritelo in un libro di Antonio Canu.
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La Roma pinciana di Gaetano Cappelli
Nel nuovo libro di Gaetano Cappelli (“Scambi, equivoci eppiù torbidi inganni”) c’è una Roma chic-snob che si concede trasgressione e qualche mantra della modernità. Al grido di “Resilienza” vi citiamo un brano. Dicendo grazie all’autore e al suo editore Marsilio.
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Franco Arminio
Franco Arminio è uno scrittore che ci piace. Ci piace la sua formula “paesologa”. Ci piace il suo andare per tracce brevi. Ci piace, infine, il suo essere partito da case editrici piccole senza perdere la dimensione del suo impegno civile. Del suo non (voler) essere commerciale. Ci siamo detti: beh a Roma ci sarà pur stato no? E cosa avrà significato per lui lasciare i paesi? Come applicare la sua paesologia a Roma? Con uno slittamento dal piccolo al grande e viceversa. Perdendo il senso delle proporzioni.